Dormire dolce dormire. Tra evocazioni dal romantico richiamo onirico, fiabe di belle addormentate e quel costante desiderio umano chiamato curiosità, il sonno è da sempre un argomento che appassiona scienziati e persone comuni. La domanda sorge spontanea: perchè le persone dormono?

Perché l’evoluzione ha portato l’uomo a non poter fare a meno di uno stato in cui si è incoscienti e potenzialmente vulnerabili? Se poi si considera che ogni specie dorme, seppur con tempi e modalità differenti, allora il quesito acquisisce una valenza ancora più interessante.

A cosa serve il sonno

Grazie ad una ricerca condotta da Maiken Nedergaard del Centro di Neuromedicina dell’Università di Rochester (New York, USA) è durante il sonno che il corpo umano riesce a organizzare e registrare i ricordi accumulati mentre era sveglio. Eppure questa risposta non riesce comunque a identificare un valido motivo per spiegare l’elevato dispendio energetico del cervello nelle ore di sonno.

Lo studio ha evidenziato che nelle fasi di riposo il sistema linfatico – noto per essere un importante sorta di netturbino dell’area cerebrale – effettua un’azione di pompaggio di liquor (un fluido del sistema nervoso centrale) all’interno dei tessuti del cervello con cui questi vengono letteralmente lavati dalle proteine tossiche che si accumulano nelle ore diurne. Ecco dunque che è proprio mentre l’essere umano dorme che si attivano questi indispensabili processi che allontanano il rischio di gravi patologie del sistema nervoso.

In poche parole se dormi bene, assicuri al tuo cervello una maggiore salute e una vita più “pulita”.

Pulire il cervello dalle tossine è un’attività che esige un alto consumo di energia ed è proprio questa la ragione per cui secondo numerose ricerche il dispendio energetico del cervello non varia molto tra le ore diurne e le ore notturne.

Inoltre questo sembrerebbe essere anche una logica spiegazione al perché questa attività di pulizia avviene durante le ore di sonno e non negli stati di veglia del corpo umano – non è possibile pulire casa e allo stesso tempo intrattenere gli ospiti a cena o per due chiacchiere in salotto.

Gli studiosi hanno anche sottolineato una particolare dinamica cerebrale secondo cui nelle ore passate a dormire le cellule del cervello si restringono di circa il 60% proprio per consentire una penetrazione più capillare del liquor nel tessuto cerebrale e ottenere quindi una pulizia nettamente superiore.

Sembra che alla guida di questa attività possa esserci la noradrenalina, un ormone che agisce nei momenti in cui il cervello necessita di uno stato di maggiore vigilanza e dovrebbe quindi essere responsabile della contrazione e dell’espansione delle cellule.

Un buon sonno è una risorsa preziosa per ogni persona

Le ore passate a dormire sono fondamentali e nessuno dovrebbe mai rinunciarvi: riposare bene e regolarmente è essenziale e forse è il momento più importante di tutta la giornata. Un buon sonno di qualità influenza infatti non solo la salute fisica, ma anche quella mentale al pari dell’attività fisica o ancora di una dieta sana e bilanciata.

Spesso si tende a sottovalutare il sonno, quando invece questo porta un’irrinunciabile gamma di benefici al cervello, migliorandone non solo le facoltà di apprendimento, ma anche il consolidamento dei ricordi. Dormire rende il sistema nervoso più elastico permettendo di incrementare le capacità mnemoniche e ottimizzando i tempi di immagazzinamento delle esperienze. Una persona ben riposata può trarne interessanti vantaggi per il proprio umore con risultati importanti sulla qualità della vita.

Il sonno è un rimedio naturale per un cervello in forma

Nella comunità scientifica si è a lungo discusso sui possibili benefici per il cervello di una buona dormita. Non pochi studiosi sostengono che il sonno sia fondamentale per la memoria e il consolidamento dei processi di apprendimento, altri invece sostengono che abbia una funzione ristoratrice, vale a dire che funge da meccanismo di difesa contro l’usura del nostro sistema nervoso.

Recentemente è stato posto l’accento sulla solida connessione tra il sonno e l’efficienza delle sinapsi. Quando dormi, il tuo cervello non si ferma mai, ma lavora in uno stato di veglia. La connessione sinaptica, sollecitata giorno e notte, ad un certo punto viene bilanciata da un meccanismo di difesa volto ad evitare l’eccessiva saturazione delle sinapsi.

Il risultato è uno smaltimento naturale della memoria nel quale vengono archiviati vecchi ricordi per far spazio a quelli nuovi nonché nuovo spazio destinato al processo di apprendimento.

Questo processo è noto con il nome di omeostasi omeopatica ed è stato l’oggetto di uno studio di quattro anni condotto sui topi – i quali sorprendentemente hanno un cervello molto simile a quello umano – presso il prestigioso Wisconsin Center for sleep. L’equipe di professionisti ha rilevato che nel corso di un riposo della durata dalle 6 alle 8 ore, le sinapsi si assottigliavano del 18%. Questo avviene perché durante la giornata il cervello memorizza sempre nuove informazioni e occorre far spazio per poter registrare con successo nuove esperienze.

Il sonno in definitiva è sicuramente il momento migliore per far riposare il sistema nervoso.

Un sistema nervoso ben riposato è sinonimo di un cervello che riesce a lavorare al 100% delle sue capacità, nonché di un sistema efficiente pronto a memorizzare ricordi ed apprendere nuove informazioni. In conclusione, un sonno di qualità è la via migliore per raggiungere uno stato di ottima ricettività e una vita più equilibrata.

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